Bowen Qian ha ideato un pocket garden che si distingue per la sua capacità di evocare la convivenza tra vecchie strutture residenziali e natura. Ispirato dalle rapide trasformazioni sociali e urbanistiche della Cina contemporanea, il progetto simula un sito di restauro ecologico dove i resti delle abitazioni demolite si intrecciano con una nuova vitalità naturale. Questo dialogo tra passato e presente si materializza in un angolo verde che invita alla riflessione e alla connessione sensoriale.
Elemento centrale del design sono le tre “mura”, simboli tangibili dell’erosione spirituale causata dall’urbanizzazione. Queste strutture non solo rappresentano la memoria delle case perdute, ma fungono anche da supporto per bug-hotel e rifugi per insetti impollinatori. L’integrazione di questi elementi favorisce la biodiversità, contribuendo alla conservazione di acqua e suolo e sottolineando il valore ecologico del progetto.
La dimensione immersiva del giardino si manifesta attraverso un’esperienza multisensoriale: i visitatori possono toccare i “reperti”, percepire il profumo dei fiori, accarezzare le piante e osservare da vicino gli impollinatori. Questa interazione diretta permette di attraversare idealmente la storia naturale e umana del luogo, offrendo un rifugio spirituale e un’occasione di riscoperta collettiva.
Dal punto di vista tecnico, il pocket garden si estende su una superficie di 8 x 5 metri, con un’altezza di 3,5 metri. La realizzazione, presentata come installazione temporanea al China Garden Expo 2025 di Suzhou, dimostra come l’innovazione possa dialogare con la tradizione, suggerendo nuove strategie ai pianificatori urbani: integrare i “reperti” delle demolizioni nella progettazione di spazi verdi urbani, per preservare la memoria storica e offrire luoghi di ristoro spirituale, soprattutto agli anziani.
Il progetto ha ricevuto il Silver A’ Design Award 2025 nella categoria Event and Happening Design, riconoscimento che premia l’eccellenza tecnica e la capacità di suscitare meraviglia e riflessione attraverso il design. “Good Old Days and Pollinators” si afferma così come un esempio virtuoso di come arte, architettura e sostenibilità possano fondersi per arricchire il tessuto urbano e la qualità della vita.
La proposta di Bowen Qian invita a ripensare il rapporto tra città, memoria e natura, offrendo una visione in cui la rigenerazione urbana si accompagna alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione delle radici culturali. Un modello replicabile che suggerisce nuove prospettive per il futuro delle città e dei loro abitanti.
Designer del Progetto: Bowen Qian
Crediti dell'Immagine: Bowen Qian
Membri del Team del Progetto: Bowen Qian
Nome del Progetto: Good Old Days and Pollinators
Cliente del Progetto: Bowen Qian